Andando in una qualsiasi riserva indiana negli USA si resta strabiliati dal paesaggio: immensi deserti, pianure e montagne, contrastate però da rottami vari: è ciò che resta delle fiere tribù di nativi americani.
Breve storia dei nativi. Arrivati in età preistorica attraverso lo stretto di Bering (un tempo ghiacciato), i nativi si diffusero e si adattarono al clima del Continente. Molti erano contadini e raccoglitori, dediti alla piccola caccia. Avevano tutti una grande spiritualità: attraverso la figura dello Shaman (un mediatore spirituale), infatti, entravano in contatto con le forze della natura (gli spiriti). Questo magnifico rapporto con la vita non fu compreso dai conquistatori bianchi.
Il contatto. A seguito della scoperta delle Americhe (1492), molti europei si riversarono nel Continente per iniziare una nuova vita: provenienti da situazioni povere, erano avidi di ricchezze e questo determinò progressivamente la fine delle popolazioni autoctone. Il vero sterminio si ebbe nel corso dell’ 800: il governo firmava spesso trattati con le tribù che poi non manteneva, spostandole continuamente da una riserva (spazio minimo appositamente strutturato dai bianchi per annientare la cultura e la vita delle popolazioni autoctone) all’altra. Immaginate che qualcuno entri nella vostra casa e decida di farvi vivere in cantina, mentre lui si tiene tutto il resto e vi dà ordini: questa era l’umiliazione provata dai nativi, che si sentivano sfrattati dalle loro stesse terre. Si vennero dunque a formare due eterni schieramenti: i bianchi, che dicevano di portare “la civiltà e i veri valori religiosi”; gli indiani, semplici guerrieri che volevano difendere i loro diritti.
I diritti. Il dottor Alessandro Martire, avvocato difensore del popolo sioux, ha detto che “cambiò anche il modo di fare la guerra; da una guerra pacifica, basata sulla difesa dei territori, con l’arrivo dei bianchi e l’acquisizione del cavallo si passò ad una guerra violenta”, che non faceva che aumentare l’odio nei confronti delle tribù.
Spesso erano i bianchi a vincere le battaglie e l’unica grande vittoria indiana accadde a Little Bighorn(1876). Il più spaventoso massacro, associato alla fine della resistenza indiana (sul piano militare), accadde nel 1892, a Sand Creek. Oggi, in un’America perbenista, è difficile parlare di certi argomenti; i nativi rappresentano uno strato emarginato della popolazione e l’unico presidente che si è interessato alla loro condizione è stato Obama, adottato poi dai coniugi Black-Eagle ( tribù crow). I nativi però si stanno riscattando grazie alle alleanze con altri stati del mondo, come l’Italia.
Diego Imperiale