Voci Correlate
Non è particolarmente frequente che qualcuno, dopo aver ascoltato qualche vostro intricato piano, vi abbia detto quanto quello fosse “machiavellico”. Nel caso vi fosse capitato vi sarete, molto probabilmente, ritrovati a chiedervi da cosa questo aggettivo tanto interessante derivasse e, suppongo anche che dopo nottate passate a fare ricerche, siate giunti alla risposta: Niccolò Machiavelli, tutto inizia da lui. Il nostro storico/scrittore/politico/drammaturgo e non scordiamoci filosofo è nato a Firenze nel 1469 e sin dalla tenera età si dette allo studio matto e disperatissimo delle materie umanistiche, anche se non conoscerà mai (udite udite!) il greco. La sua vita fu dedita alla politica: ricoprì la carica di Segretario della seconda cancelleria della Repubblica Fiorentina e nella sua opera più famosa “il Principe” espose le sue idee riguardo a come si dovrebbe gestire uno Stato. Chiamandosi il nostro liceo Machiavelli ed essendo per giunta un classico, sarebbe preferibile porre, per un attimo, un po’ di attenzione proprio sulla passione di questa figura per i classici. E’ lui stesso a parlacene nella lettera indirizzata a Francesco Vettori. Trovandosi nel periodo di esilio da Firenze, quindi in piena inattività politica, Machiavelli narra all’amico il suo tipo di giornata, completamente nuovo e semplice per lui, facendo riferimento ad un momento preciso di essa, nonché quello da lui prediletto: quando fa ritorno alla sua dimora e si abbandona alla lettura dei grandi intellettuali latini, come Tito Livio. E’ particolare il modo in cui lo scrittore usava interpretare questi classici: lo studio era finalizzato prevalentemente ad usarli in maniera pratica, adattando gli insegnamenti che traeva dalla lettura alla storia contemporanea. Adesso che vi sono state date le tipiche informazioni da libro di letteratura, concludiamo con qualcosa che possa esservi utile durante le ore più noiose o vuote, ovvero il gioco di carte “Machiavelli”. Inutile dire che parliamo di un gioco d’astuzia, lo scopo è infatti depositare tutte le carte che avete in mano sul tavolo sotto forma di combinazioni valide ( stesso valore-semi diversi, valore consecutivo-stesso seme, aggiunta di una o più carte alle combinazioni già presenti sul tavolo). Dunque nella speranza che questo articolo possa esservi utile in qualche occasione, per sfoggiare la vostra cultura davanti a qualcuno o anche solo che il gioco di carte possa sottrarvi un giorno alla noia, vi saluto: vado a studiare la vita di quello storico/scrittore/politico/drammaturgo/filosofo che era Machiavelli per l’interrogazione.
Fiamma Andrei