Leggendo il titolo di questo film chiunque direbbe: “Ecco, il solito film strappalacrime”. O almeno, questo è quello che ho pensato. In realtà, questo film, tratto dall’omonimo romanzo di Ivan Cotroneo, affronta i delicati temi del bullismo e dell’omofobia. La storia si apre con il trasferimento di Lorenzo, un ragazzo esuberante e originale, che purtroppo viene emarginato perché gay. Nella nuova città conosce Blu, anche lei costretta a sopportare i pregiudizi e le cattiverie dei coetanei, con la quale riuscirà ad instaurare una forte amicizia. Una sera, non essendo stati invitati ad una festa, i due decidono di uscire e invitano con loro Antonio, che a scuola viene preso in giro per il suo essere introverso, erroneamente percepito dagli altri come stupidità. Fra i tre ragazzi si crea così una profonda intesa, che permetterà loro di affrontare meglio non solo le difficoltà con i compagni, ma anche con la famiglia: il cattivo rapporto di Blu con la madre, la morte del fratello di Antonio, il modo di Lorenzo di estraniarsi dalla realtà. In questo modo trovano il coraggio di superare le loro paure e insicurezze, imparando ad accettarsi per quello che sono. È quindi il ritratto di un’amicizia perfetta, che si rivelerà essere, però, più fragile di quel che credono.
Può sembrare ridicolo parlare di omofobia al giorno d’oggi, in quanto siamo abituati al confronto con l’altro, con chi sembra diverso, per scoprire alla fine di essere tutti uguali. In 80 paesi del mondo, però, l’omosessualità è ancora considerata un male, ed è addirittura illegale.
Per quanto riguarda la trama, quello che colpisce maggiormente è il modo in cui la storia si capovolge alla fine, sfociando nella più inaspettata drammaticità. Non è solo l’impatto dell’azione che lascia sconvolti, ma sono soprattutto le parole di Blu con cui la storia si chiude: “Non doveva per forza andare così”. In questo modo, dunque, il regista sottolinea l’importanza del dialogo e di come esso possa aiutare a risolvere anche le situazioni apparentemente più complicate.
Tuttavia, se usate per ferire gli altri, le parole sfociano in quello che è il bullismo, altro tema centrale di Un Bacio, che mira a evidenziarne l’insensatezza e l’inutilità. È forse giusto schernire chi non è simile a noi? Il mondo è bello perché vario; se togliessimo queste differenze, non ci sarebbe più nulla per cui rimanere sorpresi.
Camilla Saccardi